Ho scovato ieri l’appunto che segue – risale a due anni fa, immagino che stessi ancora studiando la possibilità di mostrare il Re Giallo nella sua forma cartacea, anche se già pensavo che non avrei dovuto restare troppo legato alla concezione classica di “libro”; anzi che avrei dovuto mescolare le acque per dare agli eventuali spettatori la possibilità di trovare nell’intreccio non uno, ma tanti Re Gialli.
"RE (in) GIALLO: chissà cosa passava nella testa di Chambers quando diede questo nome al suo libro maledetto. Ma c’è questa strana assonanza, questa inconciliabilità di termini che gli conferisce fin da subito qualcosa di mistico e inquietante. E non per niente ho detto nome, e non titolo. Perché il Re Giallo è un personaggio, che nel tempo si è evoluto nelle forme sempre più disparate dai nomi altrettanto bizzarri: De Vermiis Misteriis, Cultes des Ghoules, Le Stanze di Dzyan,, in un marasma di pseudobiblia ed autentici manoscritti che trova il suo apice nel libro maledetto per antonomasia, il più volte tirato in ballo Necronomicon di H.P.Lovecraft. La storia umana è ricca di questi esempi, reali o artificiosi che siano, e si è arricchita nel tempo di una moltitudine esplicativa di oggetti depositari di messaggi terrificanti, assurti a simboli di un potere naturale e non, la cui sola menzione richiama subito alla mente qualcosa di negativo – qualità che in epoca recente si è potuta attribuire al Mein kampf di Hitler (purtroppo un libro esistente) come alla videocassetta assassina di The Ring (purtroppo inesistente). Vangeli apocrifi e presunti testi di stregoneria da secoli stanno rinchiusi in qualche meandro del Vaticano, considerati alla stregua di un nemico insidioso la cui sola lettura potrebbe decostruire la realtà in cui viviamo…
Adesso il Re Giallo è tornato, ma cosa sia non posso dirlo. Forse non lo so, inventare la storia attimo dopo attimo senza lasciarsi prendere la foga di correre verso la fine è di gran lunga più esaltante. O forse è la storia che necessita di tempo, che ci viene raccontata da fuori, e siamo noi amanuensi che trascriviamo quello che il Re Giallo vuole che trascriviamo. Il tutto in cambio di una certa presunzione di essere noi i depositari della verità, e non semplici marionette al soldo di una colossale, indecifrabile bugia."
"RE (in) GIALLO: chissà cosa passava nella testa di Chambers quando diede questo nome al suo libro maledetto. Ma c’è questa strana assonanza, questa inconciliabilità di termini che gli conferisce fin da subito qualcosa di mistico e inquietante. E non per niente ho detto nome, e non titolo. Perché il Re Giallo è un personaggio, che nel tempo si è evoluto nelle forme sempre più disparate dai nomi altrettanto bizzarri: De Vermiis Misteriis, Cultes des Ghoules, Le Stanze di Dzyan,, in un marasma di pseudobiblia ed autentici manoscritti che trova il suo apice nel libro maledetto per antonomasia, il più volte tirato in ballo Necronomicon di H.P.Lovecraft. La storia umana è ricca di questi esempi, reali o artificiosi che siano, e si è arricchita nel tempo di una moltitudine esplicativa di oggetti depositari di messaggi terrificanti, assurti a simboli di un potere naturale e non, la cui sola menzione richiama subito alla mente qualcosa di negativo – qualità che in epoca recente si è potuta attribuire al Mein kampf di Hitler (purtroppo un libro esistente) come alla videocassetta assassina di The Ring (purtroppo inesistente). Vangeli apocrifi e presunti testi di stregoneria da secoli stanno rinchiusi in qualche meandro del Vaticano, considerati alla stregua di un nemico insidioso la cui sola lettura potrebbe decostruire la realtà in cui viviamo…
Adesso il Re Giallo è tornato, ma cosa sia non posso dirlo. Forse non lo so, inventare la storia attimo dopo attimo senza lasciarsi prendere la foga di correre verso la fine è di gran lunga più esaltante. O forse è la storia che necessita di tempo, che ci viene raccontata da fuori, e siamo noi amanuensi che trascriviamo quello che il Re Giallo vuole che trascriviamo. Il tutto in cambio di una certa presunzione di essere noi i depositari della verità, e non semplici marionette al soldo di una colossale, indecifrabile bugia."