Dopo le numerose stesure di sceneggiatura (che nella totale indipendenza economica e temporale del progetto abbiamo modificato ogni volta che lo ritenevamo opportuno), io e Emiliano Guarneri abbiamo cominciato a buttare giù alcune scene in forma di storyboard.
Di solito realizzo dei layout d’atmosfera, più simili al fumetto che allo storyboard classico, per cercare di comunicare al meglio quello che visivamente mi aspetto, o anche solo puntualizzare le cose che ritengo più importanti (come nel caso qui sotto, dove mi interessava lo sguardo folle del personaggio in relazione alla violenza che si consuma davanti ai suoi occhi).
In realtà, il più delle volte abbiamo usato storyboard semplicissimi, preparati da me ed Emiliano qualche giorno prima delle riprese. Anche se il progetto Re Giallo: Interludi non ha richiesto un’aderenza specifica ai disegni, questi si sono rivelati utili quando, nei pre-montaggi, restavano delle riprese ancora da realizzare; in quel caso, al posto della clip mancante, inserivamo la scena illustrata corrispondente.
L’altro vantaggio degli storyboard è che si può passare dal disegno statico all’animatic. Questo risulta molto utile per la gestione dei tempi di una scena, come nell’esempio riportato qui sotto, dove le scene disegnate fanno da tramite fra due sequenze girate precedentemente.